La testimonianza di Gesù risorto
di Giacomo Tantardini
Desidero spiegare brevemente l’origine di questo
testo e il motivo per cui si è deciso di allegarlo al presente
numero di 30Giorni.
Nel maggio 2008 padre Zdzislaw Kijas, preside della Pontificia
Facoltà Teologica San Bonaventura-Seraphicum, mi ha gentilmente
invitato a tenere in quell’ateneo il corso di Teologia filosofica. Ho
accettato volentieri l’invito e, nelle lezioni, ho tentato di
esprimere quello che la Chiesa dice sulla «bellezza e la misura della
conoscenza», per usare le parole di Ireneo nell’Esposizione della dottrina degli apostoli. È stata una cosa bella l’attenzione e la simpatia
con cui gli studenti – seminaristi francescani, suore e laici
– hanno seguito il corso. Anche per questo ho pensato di inviare
la trascrizione di alcune lezioni a una persona amica, suora agostiniana di
clausura dell’Eremo di Lecceto, vicino a Siena, la quale mi ha poi
raccontato come lei e alcune consorelle abbiano tratto conforto dalla
lettura di questi appunti. Come semplici appunti, non hanno pretesa di
scientificità accademica: la loro importanza, se così si
può dire, risiede soprattutto nelle note a piè pagina, nelle
quali sono riportate parole di Gilson, Giussani e Schlier. Lo sguardo lieto
e grato degli studenti, durante le ore del corso, e le parole di quella
suora, sono, quindi, il motivo essenziale per cui ho accettato di
pubblicare la trascrizione di una di quelle lezioni, con la speranza che
possa essere anche per altri occasione di conforto e di gratitudine.